22.00

Marcello Lisimaco
Feticista da sempre
280 pagine a colori
22,00 €
Collana I libri di Teaser LAB
Isbn 978 88 99 654 13 9

 


Questo libro è nato dalla volontà dell’Autore di condividere con altri, mossi dai suoi medesimi impulsi, i punti salienti della sua “vita da feticista”, che apre assai presto gli occhi non solo sugli oggetti che concorrono ad esaltare il fascino femminile, dai tacchi alti alle calze retrò, dai reggiseni a balconcino alle mutandine che rivelano più che nascondere, ma anche le parti del corpo che più accendono i suoi sensi, dalle variegate forme e dimensioni del seno alla conturbante nudità di piedi magri e dinoccolati, illeggiadriti da smalti dei più diversi colori, al sex appeal di una conturbante massa di capelli, sciolti o in trecce.

Il lato solare del feticista, incentrato su ciò che chiunque può vedere, si trasfigura, come per incanto, nel suo lato ombroso, aperto solo alla sua immaginazione. E allora egli non vede più nella donna soltanto l’idolo da ammirare e adorare, ma anche lo strumento del proprio piacere, indifferente alle mode femministe oggi imperanti: la donna, insomma, che i grandi visionari del passato fissarono in disegni e foto in b&n a imperitura memoria; uno per tutti il leggendario John Willie, che operava in un clima di poliziesco puritanesimo (il famigerato maccartismo degli anni ’50 del Novecento), erede di tanti secoli di caccia alle streghe che hanno macchiato l’esistenza dei nostri antenati e che è riesploso oggi nella presunzione di colpevolezza del maschio, proprio e soltanto in quanto tale.

Ancora permane, sotto la coltre di un esibito libertinismo, la sottaciuta condanna di chi, senza propria scelta, si ritrova nelle file di quanti non seguono i gusti sessuali correnti, ossia coloro che vanno oggi sotto l’etichetta LGBT, cui s’è di recente aggiunta la Q (di Queer, bizzarro), che a pieno titolo racchiude anche chi, sin dall’adolescenza, si scopre feticista. Queste pagine, attraverso tante tavole, emule di quelle dei grandi maestri del passato, vogliono essere un contributo alla sua piena espressione, sorda ai giudizi della maggioranza perbenista.

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